LOMELLO - Santa Maria Maggiore
Pubblicato da Commissione Cultura/Comunicazione il 10 Ott 2017.

Verrà la nebbia
e avrà i miei occhi
tra i due campanili
e infinita pianura.
La Lomellina.
L’Agogna, fiume dalle Alpi Pennine,
allarga l’ansa
a colle di pianura – mellum –
e borgo forte di mura
alto di nebbia. Lomello.
Lo spinato romano
a sassi di fiume e tavelle
alza la facciata a Santa Maria Maggiore.
I primi passi sanno la vertigine
“se Tu squarciassi i cieli
e scendessi” (Is 63,19)
Trema la navata
in un sussulto sghemba,
la torsione sale fino alle volte a crociera.
L’abside maggiore reclina a sinistra.
Lo spasimo del corpo di Cristo,
il capo reclinato. A sinistra.
“Capo bello et delicato
com’io ti veggio stare enkinato” (Laudario 91 di Cortona).
La fragilità è forza
che dà corpo al corpo nello spasimo
della croce.
A lato della basilica
due gradini scendono a piano inferiore.
Battistero di San Giovanni ad Fontes. V° secolo.
Il battesimo per immersione
ha vasca esagonale. Un lato disuguale
scende l’acqua di alimentazione da Oriente
“come l’onda fuggente del Giordano” (preconio pasquale ambrosiano).
Una scritta ‘PISCINA in Regnum Dei’
e lacerti di decorazione pittorica.
Pittura imperiale di matrice orientale
rombi intercalati a triangoli
in blu rosso e giallo.
La parete sud conserva un velarium,
teli rettangolari gialli e verdi con festoni
verde su giallo, rosso si verde:
la scelta cromatica è festa.
Tracce di un corteo
i santi con la nome a Lui
da sempre noto.
Altre terre
hanno una piazza grande.
Nel dì di Ognissanti
il popolo vi lascia un fiore
per quel santo ignoto
ma dal Padre, da sempre, conosciuto.
È Tomar, città templare
in terra portoghese.
La piazza ne profuma di primavera.

C’è un muro
scende i gradini al battistero,
ci siedo orante il silenzio:
Piscina in Regnum Dei
ti ha fatto santo.
Tracce del tuo volto io cerco.
Di oggi la nebbia dà le colline.
Nei tempi uguali. La tua nome
imparo guardato da calmo orizzonte
a te noto.
Nel quotidiano l’eterno.

PEPPO 06 Ottobre 2017

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