Insubria cresce
Olona in fiume.
Lo accoglie alle falde di un colle
di noccioli e querce
di carpini e castagni. Foris portas.
Castelseprio. Castrum Sibrium.
Un castrum.
Duro continuo assedio
ne morde la fame.
Un patto salva dal fuoco fuori di mura.
Fuori le porte. Anno domini 1287.
Santa Maria fuori le porte, foris portas
è alta su un pianoro che dà alle mura.
La pianta a croce greca
la pietra cavata dal monte. VI° secolo.
“Un lampo di luce nel cielo
dei secoli” (Toesca)
raccoglie le storie
dell’incarnazione di Cristo.
Una data: VII° - VIII° secolo.
Un dato.
Lui di oriente
conosce le pietre di Siria
il deserto di Palestina
pronuncia in greco di apocrifi,
il protovangelo di Giacomo
con cadenza alessandrina.
Il tratto è veloce,
elegante accompagna il gesto gentile
fino all’incontro con lo sguardo.
Su due distinti ordini
i quadri della promessa.
Il sonno di Giuseppe
consegnato all’Angelo nel sogno
“dal ciel venne angiol novello”
tuttoali, la veste azzurra
la mano destra apre due dita
come il primo tocco di fiato su Adamo
“Nunquam timere” (Mt 1-10).
Non avere più paura.
Il sonno, scrive il Longhi,
“è attenzione alle cose segrete”.
Viaggio a Betlemme.
Giuseppe esce la porta di città
alta di torri.
Curva il passo sicuro di vincastro
tende la destra mano
cerca il volto nel volto di Maria.
Serena fatica nel lento parlare
di sguardi.
La presentazione al tempio.
Al tempio sono archi di luce blu
aperti ad una conchiglia.
Maria, il Bambino. Simeone.
Colore e forma
danno il movimento.
Segni rapidi ne moltiplicano i moti
fino al gesto finale. Limpido. Puro.
La mano tesa al Bambino.
“Ora lascia, o Signore, che il Tuo servo
vada in pace secondo la Tua parola” (Lc 2, 29)
Il Bambino cerca l’abbraccio
di Simeone.
Maria Lo affida “secondo la Tua parola”.
Il cielo di fine ottobre
pulsa vampe di fuoco
palpita l’affanno nell’inciampo
di un giorno ora trascorso.
Nella Sua quiete
il segno.
“Possesso di me Tu mi dai
donandoTi a me” (Pedro Salinas)
Santa Maria foris portas
Parco archeologico di Castelseprio. Varese.
PEPPO, 18 novembre 2017