Papa Francesco ci ha stupito: per la prima volta un papa negli Emirati Arabi
Pubblicato da Parrocchia Santa Maria Nuova il 08 Feb 2019.

Andando negli Emirati Arabi, papa Francesco ha dato prova di coraggio.

Cosa lo ha spinto a sfidare i confini ?
È stato un viaggio sottovalutato fino alla vigilia. Alcuni si chiedevano perché lì e non da un’altra parte. E invece lui ha intuito che gli Emirati Arabi Uniti hanno innanzitutto un presenza (minoritaria) cristiana molto forte, come si è visto nella Messa che ha celebrato. Lo ha spinto anche il fatto che gli Emirati rappresentano una periferia umana ed esistenziale, perché la comunità cristiana che vive lì è costituita da migranti, da gente che lavora dalla mattina alla sera, giorno e notte per mandare i soldi a casa, per sostenere le famiglie che sono lontane. E lo ha fatto per dire che i cristiani hanno tutto il diritto di essere rispettati ovunque vivano, anche in condizione di minoranza. E poi ha trovato interlocutori validi nei sovrani, soprattutto nel principe di Abu Dhabi.

È stato il viaggio dei due abbracci e delle due firme. L’abbraccio tra il Papa e al-Tayyib e, quindi, con tutto il mondo musulmano sunnita per la pace, e l’abbraccio tra il Papa e i cristiani che vivono in situazioni di minoranza.

Le firme invece sono quelle dell’accordo, ma anche quella che il Papa ha messo sulla prima pietra della nuova chiesa di Abu Dhabi che gli Emirati Arabi Uniti regaleranno ai cattolici, dedicata a San Francesco. Tutte le religioni, dagli ebrei alle religioni orientali, sono convenute per dare testimonianza di questa alleanza per la fraternità.

Un patto di cui tutti sono stati testimoni e in cui tutti sono stati coinvolti. Un fatto fondamentale avvenuto nella penisola araba. 

                                                  (dal sito della Diocesi di Milano

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